La favola de’ tre gobbi, Milano, Malatesta, 1750

 PARTE SECONDA
 
 Giardino.
 
 Il marchese PARPAGNACCO da una parte. Il conte BELLAVITA dall’altra
 
 PARPAGNACCO
 
    Corpo di Bacco?
 Son Parpagnacco.
 
 CONTE
 
 Femina ardita,
 son Bellavita.
 
 A DUE
 
330Le mie vendette
 teco vuo’ far.
 Ecco il rivale, lo voglio sfidar.
 
 CONTE
 
    Ponete mano.
 
 PARPAGNACCO
 
 Fuori la spada.
 
 A DUE
 
335Brutto villano, ti voglio scannar.
 
    Alto, ferma, tira, vieni.
 Oh che poltrone,
 non sa tirar! (Viene il baron Macacco)
 
 MACACCO
 Co... co... co... cosa fate?
 PARPAGNACCO
340Lasciatelo ammazzar.
 CONTE
                                          Non mi tenete.
 MACACCO
 Ama... ma... ma... ma... ma... ma...
 ma... mazzatevi pur quanto volete.
 PARPAGNACCO
 Ma tu pur sei rivale.
 CONTE
 Tu pur Vezzosa adori.
 CONTE, PARPAGNACCO
345Voglio cavarti il cor; cedila o mori.
 MACACCO
 No no no, ca... ca... ca... cari fratelli
 ve la ce... ce... ce... cedo,
 non voglio andar per quelle luci belle
 a farmi bu... bu... bu... bucar la pelle.
 CONTE
350Ehi tiratev’in qua,
 ditem’in confidenza,
 siete voi di Vezzosa innamorato?
 MACACCO
 So... sono e non so... sono;
 ma io son buo... buono;
355non ho ge... gelosia
 e ho gusto d’ama... mare in compagnia.
 PARPAGNACCO
 Eh ehm, signor barone,
 una parola in grazia.
 MACACCO
                                        Ve... ve... vegno.
 PARPAGNACCO
 Amate veramente
360voi pure la Vezzosa?
 MACACCO
 Vi dirò una co... cosa,
 l’amo anch’i... ch’i... ch’i... ch’io
 ma di voi non pre... prendo soggezione,
 io sono un buon co... co... co... compagnone.
 CONTE
365Venite qua; sentite,
 di voi poco m’importa.
 Mi basta che colui vada in malora.
 MACACCO
 Lascia... scia... scia... sciate
 fa... fa... fa... fare a me.
 PARPAGNACCO
                                            Caro Macacco,
370non ho finito ancor.
 MACACCO
                                       La la va lunga.
 PARPAGNACCO
 Io di voi son contento.
 Non vorrei che colui venisse qui.
 MACACCO
 Sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì.
 CONTE
 Un poco di creanza, padron mio, (A Parpagnacco)
375voglio parlar anch’io.
 PARPAGNACCO
 Quest’azione non è da cavaliero.
 MACACCO
 Mi mi mi son venuti
 in cu... cu... cu... cu... cupola da vero.
 CONTE
 
    Vi prego di core (A Macacco)
380di farmi un favore.
 Parlate a madama,
 pregate per me.
 
    Eh bene! Che c’è? (A Parpagnacco che ascolta)
 Che bella creanza!
385Sentite, direte
 ch’io l’amo e l’adoro,
 ch’ell’è il mio tesoro,
 che andarle vorrei
 a far riverenza,
390ma che impertinenza! (A Parpagnacco)
 Tiratev’in là!
 M’avete capito? (A Macacco)
 V’aspetto poi qua.
 
    Potete anche dirle
395la gran differenza
 che passa e che v’è
 tra quello e fra me.
 Io son tutto grazia,
 di lui malagrazia
400maggior non si dà.
 Un po’ di creanza, (A Parpagnacco)
 tiratev’in là.
 
 MACACCO
 Su... subito va... vado.
 PARPAGNACCO
 Sentite ancora me.
 MACACCO
                                     Non po... po... posso.
 PARPAGNACCO
405Un galantuom s’ascolta.
 MACACCO
                                              Pa... pa... pa...
 parlate un’altra volta.
 PARPAGNACCO
 Una sola parola e poi andate.
 MACACCO
 V’ho inte... te... te... te... teso
 se... senza che che che che che parlate.
 
410   V’ho ca... ca... ca... ca... capito. (A Parpagnacco)
 Pa... pa... pa... parlerò.
 Voi sarete se... servito. (Al conte)
 Il mezzan vi fa... farò;
 
    son di buon co... co... co... core,
415l’acciallin vi ba... ba... ba... ba...
 ba... ba... ba... ba... batterò. (Parte)
 
 CONTE
 Veramente voi siete il bel soggetto.
 PARPAGNACCO
 Oh che gentile aspetto!
 Che amabile figura!
 CONTE
420Che gran caricatura!
 PARPAGNACCO
                                        Ah gobbo!
 CONTE
                                                             Ah monte!
 Oh che caro marchese!
 PARPAGNACCO
                                            Oh che bel conte!
 CONTE
 Che sì, che il mio bastone
 ti rompe quel gobbone.
 PARPAGNACCO
 Che sì, che sì, che con un temperino
425ti taglio quel gobbino.
 CONTE
 Timore non ho!
 PARPAGNACCO
                                Non ho paura.
 CONTE
 Faccia di bernardon.
 PARPAGNACCO
                                         Brutta figura. (Viene madama vestita alla veniziana)
 MADAMA
 Ola, ola fermeve,
 cossa diavolo feu;
430dixé, cossa gh’aveu?
 Se ve dixé più robba,
 la stizza ve farà crescer la gobba.
 PARPAGNACCO
 Veneziana gentil, chi siete voi?
 CONTE
 Cercate voi di me?
 MADAMA
435Domando tutti do. Son vegnua qua
 per parte de madama, mia parona,
 a farve riverenza,
 e a dirve do parole in confidenza.
 PARPAGNACCO
 Dite; dite.
 CONTE
                      Parlate.
 PARPAGNACCO
440V’ascolto con diletto.
 CONTE
 Mi balza il cor per l’allegria nel petto.
 MADAMA
 La sa che tutti do sé innamorai
 per ela spasemai.
 Anca ela la dixe
445che sé le so raixe,
 la ve vuol tutti do per so morosi.
 Ma ghe despiase affé che sié zelosi.
 Savé che zelusia
 dal mondo xe bandia,
450no la se usa più. Nualtre donne
 savé che la volemo a nostro modo.
 Chi ne sa segondar
 qualcossa pol sperar.
 Ma chi troppo pretende e xe ustinà
455lo mandemo ben ben de là da Stra.
 Donca penseghe ben,
 o amarla in compagnia, se la ve preme,
 o andarve a far squartar tutti do insieme.
 PARPAGNACCO
 (Il dilema va stretto).
 CONTE
460(Non v’è la via di mezzo).
 PARPAGNACCO
 (O star cheto o lasciarla).
 CONTE
 (O soffrire un compagno o non amarla).
 MADAMA
 (Son due pazzi a consiglio).
 PARPAGNACCO
 (Che faccio?)
 CONTE
                            (A che m’appiglio?)
 PARPAGNACCO
465Conte.
 CONTE
                Marchese.
 PARPAGNACCO
                                     Che facciamo noi?
 CONTE
 Cosa pensate voi?
 PARPAGNACCO
 Penso che si può amare in compagnia.
 CONTE
 Penso al diavol mandar la gelosia.
 MADAMA
 (Eccoli già cangiati.
470Affé ci son cascati).
 PARPAGNACCO
 Andate da madama.
 CONTE
 E ditele in mio nome...
 PARPAGNACCO
 Che d’amarla con altri io mi contento.
 CONTE
 Pur che non lasci me, n’ami anche cento.
 MADAMA
475Bravi, così me piaxe,
 star da boni compagni. Za la donna
 gh’ha el cuor come i meloni;
 una fetta per un contenta tutti.
 Cari i mi cari putti.
480Chi crede d’esser solo se ne mente,
 che le donne d’un sol no xe contente.
 PARPAGNACCO
 Dunque andiam da madama.
 MADAMA
 No no, aspettatela qua,
 che za la vegnirà. Lassé che vaga
485mi dalla mia parona
 a portarghe sta niova così bona.
 
    Scieu tanto benedetti
 o cari sti gobetti.
 Staremo allegramente
490in pase tra de nu;
 
    caro quel muso.
 Caro colù!
 
    Via che la vaga
 de chi è sti mondi,
495tutti i xe nostri,
 tutto è per nu.
 
    Caro quel gobbo,
 caro colù!
 
    Mi za son donna Betta
500che gh’ha la lengua schietta.
 Se vu saré zelosi,
 redicoli saré.
 
    E chi è zeloso...
 Za m’intendé... (Parte)
 
 PARPAGNACCO
505Dunque sarem d’accordo,
 dunque andaremo insieme
 alla conversazion?
 CONTE
                                    Sì, non mi preme.
 Venite da madama,
 venga il terzo ed il quarto ed anco il quinto,
510so che il merito mio sarà distinto.
 PARPAGNACCO
 Sapete, signor conte,
 perché una tal risposta
 diedi alla cameriera?
 Perché la mia maniera,
515il mio garbo, il mio tratto
 darà a voi, darà a tutti scaccomatto.
 CONTE
 Veramente voi siete un bel Narciso.
 PARPAGNACCO
 Oh che leggiadro viso?
 Che grazia avete voi!
520Lo giuro da marchese,
 siete una figura alla chinese.
 
    Se vi guardo ben bene nel volto,
 voi mi fate di risa creppar.
 Quel vitino così disinvolto
525è una cosa che fa innamorar.
 Che ti venga la rabbia nel dorso;
 guarda l’orso? Mi vuole graffiar.
 
 CONTE
 Cotanta impertinenza
 io soffrire non voglio.
 PARPAGNACCO
                                          Siate buono.
530Che, s’io caccio la spada,
 griderete pietà, soccorso invano.
 CONTE
 Misero voi, s’io torno a metter mano!
 PARPAGNACCO
 Ma vien madama.
 CONTE
                                    Non ci vegga irati.
 PARPAGNACCO
 Lo sdegno sospendiam.
 CONTE
                                             Cessino l’onte.
 PARPAGNACCO
535V’abbraccio, amico.
 CONTE
                                       Ed io vi baccio in fronte. (Viene madama servita da Macacco)
 MADAMA
 Bravi, così mi piace.
 Amici in buona pace.
 PARPAGNACCO
 Madama, son per voi.
 CONTE
 Son qui, son tutto vostro.
 MADAMA
540Aggradisco d’ognun le grazie sue;
 ma vi voglio d’accordo tutti due.
 PARPAGNACCO
 Io per me son contento.
 CONTE
 Di farlo io non mi pento.
 MACACCO
 Ed io non sche... sche... scherzo,
545se se se siete due, fa... farò il terzo.
 MADAMA
 Caro il mio Parpagnacco,
 contin grazioso, amabile Maccaco,
 venite tutti tre,
 che male già non v’è.
550Mentre c’insegna l’odierna moda
 che il galantuom lasci goder e goda.
 PARPAGNACCO
 Io per vostro riguardo il tutto accordo.
 CONTE
 Io sarò, se il volete, e cieco e sordo.
 MACACCO
 Ed io per fa... farvi piacere
555vi farò da ca... ca... ca... candeliere.
 MADAMA
 Andiamo dunque uniti
 a cantare e a ballare
 e per divertimento
 venga ognuno a suonar qualche istromento. (Parte)
 PARPAGNACCO
560Sì, vengo e suonerò
 con madama gentil quanto potrò. (Parte)
 CONTE
 Corpo di Bacco, anch’io
 voglio suonar coll’istrumento mio. (Parte)
 MACACCO
 Ed io pur che che che non son merlotto
565voglio suo... suo... suonar il ciffolotto. (Parte. Esce Parpagnacco colla chittara)
 CONTE
 
    Oh bella cosa ch’è
 l’amar e non temer!
 Che amabile goder
 in buona società! (Esce il conte col violoncello al collo)
 
 PARPAGNACCO
 
570   Che bell’amar così
 senza tormento al cor!
 Oh che felice amor,
 che gusto ognor mi dà. (Esce Macacco con flauto)
 
 MACACCO
 
    Ca... ca... ca... caro amor,
575be... bella libertà!
 Do... donne di bon cor
 fa... fate carità. (Esce madama con un cembalo)
 
 MADAMA
 
    Chi vuol amar con me
 content’ognor sarà;
580ma pensi ognun per sé,
 ch’io voglio libertà.
 
 A QUATTRO
 
    Viva l’amore, viva il bon core,
 viva l’amarsi con libertà.
 
 CONTE
 
    Senti, senti il chitarino,
585dice: «E viva il dio bambino».
 
 PARPAGNACCO
 
 Senti, senti il violoncello,
 dice: «E viva il viso bello».
 
 MACACCO
 
 Se... se... senti il ciffolotto,
 dice: «E viva un bel visotto».
 
 MADAMA
 
590Ed il cembal, senti senti,
 dice: «E viva i tre contenti».
 
 A QUATTRO
 
    Viva, viva l’allegria,
 bell’amar in compagnia.
 Che piacere al cor ci dà
595questa cara libertà.
 
 Fine dell’intermezzo